La volta buona

[…] questa è la volta buona, o mai più, di compiere tutte le rivoluzioni, tanto necessarie quanto mancate dal 1862, cioè dalla morte di Cavour ad oggi. Bisogna che l’Italia abbia finalmente vere condizioni di vita progressiva, da tutti i punti di vista: istituzionale, politico, giuridico, sociale, economico, amministrativo, culturale. È un nuovo impianto che bisogna fare, se non si vuole conservare o riprodurre il fascismo. Perciò sappiamo che dobbiamo distruggere alcune cose e costruirne delle altre. I termini concreti di questo lavoro sono il nostro programma: non miti millenari, né demagogia, né illusioni, né schemi dottrinari. Un complesso di conquiste e di riforme che discendono a realizzare integralmente un ideale, semplice e ricco insieme: Giustizia e Libertà.

Da una lettera di Ludovico Ragghianti ad Arnaldo Guerrini, il 15 febbraio 1944, citata nel saggio La diaspora azionista di Elena Savino.

(28/08/17)