Astrologia e vanità

Cosa spinge le persone a credere nell’astrologia, e cosa implica tale credenza? Come tutti ho molti amici che amano leggere il proprio oroscopo o conoscere il segno zodiacale altrui per evidenziarne subito i presunti tratti caratteriali: uomini e donne razionali, laici e spesso atei, si entusiasmano davanti a un ascendente o discettano di temi natale.

Alcuni consultano solo la rubrica di Breszny per «Internazionale» stimandola “davvero seria”; altri approfondiscono su manuali specializzati; altri ancora si limitano a un’occhiata fugace agli oroscopi in televisione: differenze a parte, la febbre astrologica è trasversale e diffusissima.

Io ogni volta ne contesto il valore cercando di non apparire né saccente né pignolo, limitandomi solo ai dati di fatto; ma ogni volta risulto saccente e pignolo e capisco che è richiesto un seppur minimo atto di fede — e davanti agli atti di fede non c’è molto da argomentare. Così chiedo soltanto se ci credono sul serio, se davvero pensano che essere Toro ascendente Toro (come me) determini qualcosa del mio carattere.

Dopo avermi detto che sì, ovviamente spiega la mia tenacia così come la mia fastidiosa testardaggine, la risposta alla domanda è: “Ci credo in parte” oppure “Più o meno” o “Non del tutto, ma…” Ma cosa?

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(16/06/23)