Novalis (Marsilio 2008)

Scritto a Dublino nel 2006 e perfezionato a Milano nel 2008, è un romanzo metropolitano sul tema del male e della salvezza.

dal risvolto di copertina: “I segreti vanno rivelati. È questo il vangelo che Alex imparerà sulla propria pelle. Giovane musicista dal passato dolente, di fronte alla fine della sua band e a una famiglia a pezzi, reagisce semplicemente annuendo, accettando ogni cosa secondo un’etica che fa coincidere rabbia e rassegnazione. Una notte però incontra Sara, una ragazza che si prostituisce online e trova amanti scrivendo il proprio numero sulle pareti dei bagni pubblici. È il suo segreto a sconvolgere Alex: come una radice che si espande, come un modo nuovo di bruciare la rabbia. Sara lo introduce a un misterioso ensemble teatrale, il Gruppo Novalis, che pratica una forma d’arte estrema e perversa. E per Alex si riapre una ferita antica. Viene risucchiato nella spirale di un gioco basato sulle debolezze altrui, dove la morte diventa l’unica speranza di gioia, una follia che precipita verso una conclusione radicale. D’ora in poi la sua vita sarà una corsa mentale e fisica per separarsi prima che sia troppo tardi da quell’ossessione, o per viverla fino alle estreme conseguenze. Novalis è una ballata metropolitana sul male e sulla salvezza. Un romanzo che getta luce su un mondo sotterraneo e notturno, dove però ancora brilla una forma d’innocenza, al riparo da ogni segreto rivelato. Al riparo da ogni abisso.”

“Un romanzo maturo, cupo, disperato, e ci racconta storie estreme che indugiano sul crinale pericoloso dell’implausibilità. In questo la narrazione non cade però mai, grazie al continuo riferimento alla coscienza dei personaggi, al loro ragionare sempre verosimile e capace di produrre senso per ogni cosa. In più c’è l’atout vincente del talento di Fontana, che ha scritto 200 pagine suadenti, evocative, immaginifiche, insomma belle.” (Piersandro Pallavicini, “TTL – La Stampa”)

“Nell’ibrido di dolore e spaesamento, l’ultimo libro di Giorgio Fontana si addentra nel suggestivo quanto audace tema del suicidio. Ma attenzione: a spaventare è la scrittura dominata da picchi di implacabile bellezza.” (Alcide Pierantozzi, “Rolling Stone”)

“Intreccio originale e ben scritto, una prima persona che rende possibile l’immersione nel gorgo della storia, Novalis conferma le qualità del narratore.” (Rossano Astremo, “Il Riformista”)