La colpa di non avere un tetto

Non si discute ancora a sufficienza di prevenzione, delle strategie da introdurre affinché le persone non siano sfrattate, di interventi volti a calmierare il prezzo degli affitti, a contrastare le discriminazioni ai danni di determinate fasce di popolazione che limitano fortemente la possibilità di reperire un alloggio nel mercato privato, gli interventi di intermediazione con istituti bancari e agenzie immobiliari, l’impossibilità di garantire appieno il diritto alla salute, i diritti di cittadinanza se non si dispone di una residenza
[…]
Ancora troppo spesso la gestione di questa popolazione è affidata solo alle politiche sociali con interventi di tipo categoriale, specificamente loro rivolti, che rischiano di produrre un circuito parallelo, una città parallela in cui non ci si incontra. Le persone senza dimora non sono altro da “noi”, prendono forma in relazione a noi. Sono prodotte in relazione alle disuguaglianze e all’assenza di regolamentazione del mercato abitativo privato, nelle politiche discriminatorie rispetto alla residenza, e non sono invisibili ma sono resi invisibili […]

La colpa di non avere un tetto è un piccolo e prezioso saggio della ricercatrice Daniela Leonardi, edito da Eris, che consiglio a chiunque desideri comprendere la condizione di homelessness da un punto di vista più ampio e socialmente accorto, senza indulgere nei cliché o nelle asimmetrie narrative fra chi può etichettare e chi invece è spesso soltanto etichettato – fino a trasformare una condizione provvisoria e parziale, da combattersi con strumenti politici, in un’identità frutto di colpe individuali. (Grazie a Luca Sechi, presidente di MIA, per avermelo suggerito).

(05/01/22)