Essere miti senza essere vittime

[…] non credo che la Terra Promessa agli ebrei sia quella della tua anguria. È una terra promessa a loro come a tutti, e che loro hanno avuto modo d’intravedere nella storia della diaspora, in cui tra una persecuzione e l’altra hanno avuto occasione di stare al gioco del potere senza avere mai la certezza che il potere stesse al gioco. È in questa storia millenaria che è affiorata in essi la speranza di una vera Terra Promessa in cui sia possibile l’essere miti senza essere vittime, la felicità senza sopraffazione, la religiosità senza Dio, l’attività senza maledizione del lavoro, l’attaccamento alle cose senza il denaro, la cultura senza il suo ruolo repressivo.

Gli amici delle Edizioni dell’asino ripubblicano quel piccolo capolavoro che è Cosa fai in giro? di Cesare Cases: lettura imprescindibile, specie vista l’aria che tira oggi.

(13/11/19)