Il problema del lavoro autonomo viene da lontano
Leggo, per ricerche, La luna sotto casa: un buon volume di John N. Martin sulla storia sociale dei movimenti milanesi dal Dopoguerra in poi, sulla scorta della lezione di Primo Moroni. In coda al libro sono riportati appunto alcuni saggi del grande Moroni, fra cui un lungo testo sul lavoro dal titolo Tra postfordismo e destra sociale: ipotesi e materiali di riflessione. A un certo punto viene discusso il problema del nascente lavoro autonomo non garantito. Un tema particolarmente attuale, su cui da anni si spendono parole (alle quali seguono ben pochi fatti, purtroppo).
Cito un passo che mi ha colpito:
Gli stessi lavoratori autonomi a carattere individuale (cioè senza dipendenti) registrano, come dato immediato della propria indipendenza desalarizzata, un formidabile aumento della giornata e della settimana lavorativa. Siamo in presenza quindi di uno straordinario processo di valorizzazione della forza lavoro o di una sua continua contrattazione nel caso dei lavoratori delle microimprese.
So che ai lettori storici di Sergio Bologna e di saggistica sulla frammentazione del lavoro ciò non stupirà; ma io non sono un esperto e sono rimasto stupito: non solo dalla consueta lucidità di Moroni, ma dal fatto che il saggio è del 1993. Ventiquattro anni fa.
(05/09/17)